Belimumab ha migliorato i sintomi ad un anno nel 46% dei pazienti con lupus eritematoso sistemico

Il trattamento con Belimumab ha prodotto un sostanziale miglioramento dell’attività di malattia del lupus eritematoso sistemico nel 46% dei pazienti, alla 52.a settimana.

Per valutare la risposta al trattamento è stato utilizzato un nuovo indice combinato che utilizza 3 misure di progressione della malattia, SELENA-SLEDAI, PGA, BILAG.

I pazienti, arruolati in questo studio della durata di 52 settimane sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Belimumab ai dosaggi di 1 mg/kg, 4 mg/kg e 10 mg/kg, oppure placebo, oltre al trattamento standard per il lupus eritematoso sistemico.

In generale, quasi il 70% dei soggetti stava prendendo Prednisolone e/o antimalarici come Plaquenil; 50% di questi soggetti stava anche assumendo un farmaco immunosoppressore ( es. Metotrexato, Azatioprina, Micofenolato, Leflunomide ).

Il 71,5% dei 449 pazienti, che sono entrati nello studio, presentavano attività sierologica al basale.

L’endpoint combinato consisteva nel miglioramento del punteggio SS ( SELENA-SLEDAI ) di 4 punti o più, con nessuna riacutizzazione ( 1 nuovo BILAG A o 2 nuovi BILAG B ), e nessun peggioramento in PGA ( aumento inferiore di 0.3 punti ).

Alla 52.a settimana, l’endpoint è stato è stato raggiunto dal 46% dei pazienti trattati con Belimumab, contro 29% con placebo ( p=0.006 ), con ulteriore miglioramento per i pazienti trattati con Belimumab alla 76.a settimana.

I pazienti responder avevano una maggiore riduzione delle cellule B attivate ( 36% nei pazienti responder versus il 20% nei non-responder; p minore o uguale a 0.05 ).

Una maggiore riduzione negli anticorpi anti-dsDNA ( DNA a doppio filamento ) è stata anche riscontrata nei pazienti responder ( 53% versus 38% nei non-responder; p minore o uguale a 0.05 ).

I responder, inoltre, hanno presentato un maggior miglioramento del punteggio SF-36 item attività fisica alla 52.a settimana rispetto ai non-responder ( p minore o uguale a 0.001 ).

Belimumab ( LymphoStat-B ) è un anticorpo monoclonale che inibisce l’attività biologica dello stimolatore dei linfociti B ( BLyS ).

BLyS è una proteina necessaria per lo sviluppo dei linfociti B a plasmacellule B, in grado di produrre gli anticorpi.

Nel lupus eritematoso sistemico, gli elevati livelli di BLyS sono ritenuti contribuire alla produzione di autoanticorpi. ( Xagena2007 )

Fonte: European League Against Rheumatism ( EULAR ) – Meeting, 2007

Reuma2007 Farma2007


Indietro

Altri articoli

Il Micofenolato mofetile ( CellCept ) è un immunosoppressore comunemente usato per trattare il lupus eritematoso sistemico ( SLE )...



Baricitinib ( Olumiant ) è un inibitore orale selettivo della Janus chinasi 1 e 2 approvato per il trattamento dell'artrite...


Baricitinib ( Olumiant ) è un inibitore orale selettivo della Janus chinasi 1 e 2 ( JAK1/2 ) approvato per...


I pazienti con lupus eritematoso sistemico ( SLE ) sono a maggior rischio di infezione rispetto alla popolazione generale. Sono...


Il lupus eritematoso sistemico ( SLE ) è una malattia autoimmune cronica caratterizzata da un coinvolgimento multisistemico. È stata valutata l'efficacia...


Saphnelo è un medicinale utilizzato come terapia aggiuntiva per i pazienti adulti affetti da lupus eritematoso sistemico ( LES ),...


Nel programma di studi sul lupus eritematoso sistemico ( SLE ) con Anifrolumab ( Saphnelo ), è stato condotto uno...


Iberdomide, un modulatore della proteina cereblon che promuove la degradazione dei fattori di trascrizione Ikaros e Aiolos, che influenzano lo...


Sono state caratterizzate l'efficacia e la sicurezza di Anifrolumab ( Saphnelo ) nei pazienti con lupus eritematoso sistemico ( SLE...